- Luglio 9, 2020
- By Baruchelli
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Quando si parla di ammortizzatori si tende spesso a fare confusione con il termine sospensioni: si tratta tuttavia di due componenti ben distinte dell’automobile che, agendo in sinergia, assicurano sicurezza, aderenza e comfort di guida.
Gli ammortizzatori sono costituiti da due camere cilindriche, poste una dentro l’altra, e da un pistone che scorre in quella più interna, incontrando la resistenza del liquido oleoso: è proprio la viscosità dell’olio a permettere l’assorbimento degli urti.
Sono due le principali tipologie di ammortizzatori presenti sul mercato automobilistico: modelli a olio (idraulici o oleodinamici) e modelli a gas (oleopneumatici). I primi, d’invenzione più datata, sono stati progressivamente abbandonati per lasciare spazio ai secondi, più sicuri e durevoli: la formazione di bolle d’aria nel liquido oleoso (impedita dalla presenza di un gas inerte pressurizzato nelle versioni più recenti), infatti, creava problematiche relative al loro funzionamento e al livello di sicurezza.
Quando è necessario sostituirli?
Con il tempo gli ammortizzatori tendono a consumarsi e scaricarsi ed è l’automobile a fornire al guidatore i sintomi di questo malfunzionamento:
Di norma, per un veicolo nuovo, non dovrebbero essere necessari interventi di manutenzione prima dei 60/100.000 km, in seguito ogni 30mila. Qualora si sostituissero gli ammortizzatori occorre effettuare anche convergenza e campanatura, essendo cambiato l’assetto. I meccanici di Autofficina Baruchelli sono al tuo servizio per interventi di riparazione e sostituzione degli ammortizzatori della tua auto: prezzi competitivi, rapidità ed efficienza sono le nostre parole d’ordine!