- Gennaio 15, 2022
- By Baruchelli
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- Tags cambio automatico, frizione, lubrificante, manutenzione, officina, olio
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Sono sempre di più gli automobilisti che preferiscono auto dotate di cambio automatico rispetto a quelle col cambio manuale in quanto, oltre a ridurre il consumo di carburante, offrono anche un maggiore comfort di guida in viaggi lunghi e durante tragitti che prevedono di scalare spesso le marce. Tuttavia, il cambio automatico è estremamente delicato; per questo motivo, se non si vuole incorrere in costi di riparazione elevati, è necessaria una specifica manutenzione.
Quella del cambio automatico è una tecnologia relativamente nuova. Nata nei primi anni ’40 negli Stati Uniti, ha iniziato ad affermarsi solo a partire dagli anni 50. In Europa è rimasto per diversi anni un optional disponibile su alcune macchine di fascia alta, mentre oggi è ampiamente diffuso e presente su tantissimi veicoli.
A differenza del cambio manuale, il cambio automatico è un sistema di trasmissione completamente autonomo. Infatti non è più il guidatore a gestire le marce, ma un sistema elettronico che, in base al numero di giri del motore e alle impostazioni stabilite dal produttore, calcola in automatico il rapporto giusto e lo applica sulla vettura. In questo modo la guida diventa molto più semplice e rilassante, soprattutto in mezzo al traffico e quando si percorrono lunghe distanze.
Esistono 4 tipi diversi di cambio automatico:
– a convertitore di coppia: la tipologia più classica. Inizialmente era un sistema pesante e costoso. Col tempo però si è evoluto e peso e prezzi si sono ridotti.
– robotizzato: è un sistema semi automatico. È il conducente a scegliere la marcia, azionando una leva o dei pulsanti. L’operazione di selezione e innesto delle marce avviene tramite una centralina.
– a variazione continua: sfrutta un meccanismo composto da una serie di pulegge e cinghie, che assicurano un buon risparmio di carburante cambiando le marce nel momento migliore.
– a doppia frizione: è il più moderno e veloce. Le due frizioni sono dedicate rispettivamente ai rapporti dispari e a quelli pari: i rapporti vengono ingranati due alla volta, ma la coppia viene trasmessa solo a quello prescelto.
Il cambio automatico richiede una specifica manutenzione al fine di garantire affidabilità e durata nel tempo.
In tutti i tipi di cambio automatico, a parte quello robotizzato, l’olio ha un ruolo centrale. Un olio vecchio, che ha subito molti cicli di surriscaldamento e di raffreddamento, col tempo diventa meno fluido e perde le sue caratteristiche, generando generando problemi durante i cambi marcia. Proprio per questo è necessario cambiarlo regolarmente, seguendo la procedura corretta e utilizzando lubrificanti di alta qualità. Il lubrificante va scelto bene: deve rispettare determinate caratteristiche legate alla formulazione, alla qualità e alla quantità, in base alle condizioni di utilizzo.
Per la corretta manutenzione del cambio automatico esistono poi anche macchinari e additivi specifici che ne consentono il corretto lavaggio. Integrando così la sostituzione dell’olio a una pulizia interna. Il lavaggio prevede la pulizia completa di tutti i suoi componenti, ovvero il cambio, la centralina idraulica, il convertitore e lo scambiatore di calore.
Secondo le case costruttrici questi due interventi dovrebbero essere fatti dopo i 60000 km circa. Tuttavia è sconsigliato il fai da te, in quanto si tratta di operazioni in cui vanno adottate particolari accortezze e che richiedono di conseguenza un’esperienza e competenze specifiche, quindi la cosa migliore da fare è rivolgersi a un’officina autorizzata.
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